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I laghi di Revine, detti lago di Lago e lago di Santa Maria, situati in località Colmaggiore , a cavallo fra i comuni di Tarzo e Revine dell'area pedemonatana nord-est della provincia di Treviso. Piccoli bacini lacustri separati da uno stretto cordone di comunicazione, entrambi residui del bacino terminale di un ramo laterale del fiume piave in era Olocenica. Sede di un importante sito tardo-neolitico scoperto alla fine degli anno '80 e studiato con due campagne successive negli anni 1992 e 1997. Gli studi condotti hanno dimostrato la presenza di un'importante opera di bonifica spondale , avvenuta verosimilmente in duie fasi successive, costituita la prima da ammassi di pietrame anche di grossa taglia associati a pali verticali infissi nel limo lacustre e la seconda da depositi di elementi litici drenati da depositi ghiaiosi. Oltre ai ritrovamenti paleobotanici e zoologici, numerosi manufatti litici e ceramici con tipologia tipica delle culture tardo neolitiche d'Oltralpe ( Cultura della Lagozza e dei Vasi a Bocca Quadrata ). Le indagini xilotomiche condotte sui pali infissi ha dimostrato l'impiego prevalente della quercia.
L'area lacustre è stata vincolata dalla Soprintendenza Archeologica per Il Veneto come area di interesse archeologico. Recentemente la Provincia di Treviso in collaborazione con il Comune di Revine Lago e la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ha istituito il Parco Archeologico Didattico del Livelet costituito da un sistema di aree didattiche e laboratori all'aperto con la ricostruzione archeologica di tre tipologie di insediamento abitativo palafitticolo.
Revine